domenica 7 dicembre 2008

Lettera n.2

Mani per dipingere, mani per giocare, mani per sporcare un poco il mondo, mani da lavare.
Mani giunte sul rovere del banco di una chiesa, mani indaffarate nei mestieri quotidiani; a picchiettare le dita contro un pomeriggio ozioso o a poggircisi la testa, per fermarsi un minuto a riflettere e pensare.

Mani abili e veloci su uno strumento musicale, oppure il battito di mani di chi non sa suonare; che confermano, smentiscono, comunicano, richiedono o gesticolano la parola, che la voce lascia alle mani sempre qualcosa da dire.
Mani al buio dentro un cinema che si intrecciano alle tue mani, che ti cingono da dietro in un abbraccio sussurrato, che ti cercano nel letto quando il sonno non arriva, che la notte è troppo lunga, che da solo mi spaventa.
Alle mani una carezza che ti sappia raccontare che t'ho amata e t'amo ancora, che ti amo e già t'ho amata, se ti guardo c'è silenzio, qui il tempo non può entrare.

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