mercoledì 17 dicembre 2008

Lettera n.6

Per ogni volta che mi hai visto piangere, per aver creduto che avevo un peso sul cuore. Per ogni volta che mi hai stretto la mano, e' proprio cosi' che ho imparato a camminare. Per le mattine spettinate oscene barba lunga e occhiaie, perche' hai trovato lo stesso un motivo per pensarmi bello. Per le malattie e le febbri, l'anima ricuce a mano a mano la tua assenza, anche se non e' mai abbastanza. Per le parole nuove che mi hai insegnato, per avermi permesso di ascoltare, e per i silenzi anche, perche' potevo restarti a guardare. Per la cucina in disordine e il letto disfatto, per le tende richiuse sulle notti d'amore, per la tv accessa che ci guarda mentre ci baciamo, per le stanze a rincorrerci, a farci raggiungere. 
Per te stessa, che non servi a niente e che per questo mi sei cosi' preziosa, i fiori belli profumano e sono colorati, non hanno altra ambizione che di essere guardati

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