martedì 16 dicembre 2008

Lettera n.5

Sposto I capelli con lentezza, non voglio che ti spaventi. La testa poggiata nell’incavo della tua spalla, alla mia bocca lascio conoscere la tua pelle, li faccio incontrare, centimetro per centimetro, lentissimamente.

Gira la candela gira e la luce proietta sulle parete forme ora mobili ora inanimate: il tuo profilo trema sulla parete, e hai gli occhi chiusi, lo vedo. Ma la passione nella sua essenza e' tutta bianca o nera, e non fa rumore: e’ solo il sapore che sento sulla lingua, il sapore della tua pelle.

Nuda ti tengo nuda, seduta sulle tue gambe. Mi scaldo ancora un secondo al tepore della tua bellezza, prima di fare all’amore.

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